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.:: (2016) - Il Nord-Est

 

 

 

A spasso per il nord-est d'Italia: Treviso - Trieste - Ferrara

 

Dopo più di un anno che per diversi motivi non abbiamo fatto nessun viaggio che si possa definire tale e visto che Antonietta era curiosa di vedere Trieste e approfittando del fatto che mio nipote Edoardo risiede ancora a Treviso, decidiamo di visitare il nord-est dell’Italia.

Quindi poco meno di un mese prima della partenza programmiamo il nostro viaggio prenotando 2 notti a Treviso, 3 notti a Trieste e 2 notti a Ferrara in strutture che accettino il nostro caro Picasso e che siano il più centrali possibili, ripromettendoci di girare nei dintorni delle nostre mete.

 

Sabato 25 giugno - Roma - Treviso

Finalmente si parte! Alle otto del mattino prendiamo il GRA fino all’Autostrada del Sole e iniziamo il viaggio verso nord.

Il viaggio è stato abbastanza tranquillo a parte i numerosi tir e l’immancabile fila sulla tangenziale di Bologna.

Alla fine, nonostante il caldo opprimente e dopo tre soste per far sgranchire le zampe a Picasso (e anche le nostre) alle 14.30 arriviamo a Treviso dove Edoardo (con la moto) ci scorta presso il nostro hotel nei pressi della stazione ferroviaria, all'interno delle mura e a due passi dal centro (Hotel Continental 4 stelle 2 notti per € 160,00).

Subito dopo esserci sistemati iniziamo la visita di Treviso approfittando della nostra guida personale.

Per prima cosa Edoardo ci porta “Dalla Gigia”, mozzarella in carrozza e minispritz (pare ci sia un detto che recita che non sei stato a Treviso se non sei stato Dalla Gigia).

Poi su mia richiesta andiamo a vedere la “Fontana delle tette”.

Posta nella piccola galleria che unisce via Calmaggiore con la Piazzetta della Torre si tratta di una statua femminile, eretta nel 1559 in seguito a una forte siccità, dai cui seni sgorgavano vino rosso e vino bianco per festeggiare ogni nuovo Sindaco. Purtroppo oggi esce solo acqua e tra l’altro la statua è una copia in quanto la statua autentica, danneggiata, è custodita in una teca sotto il loggiato del Palazzo dei Trecento.

Poi passeggiamo lungo la Via Calmaggiore, la storica e principale strada di Treviso che va da Piazza dei Signori al Duomo. Piazza dei Signori (già Piazza Maggiore o della Berlina, era la sede della pubblica gogna) è il salotto buono di Treviso, il centro politico e culturale della città. Sulla piazza si affacciano i palazzi più importanti di Treviso: il Palazzo dei Trecento (noto come Palazzo della Regione), il Palazzo del Podestà con l’ampia facciata in mattoni rossi (oggi sede della prefettura) e la Torre Civica (detta Rossignona).

Oltre al Duomo interessanti sono anche le chiesi di San Nicolò e di San Francesco (tomba del figlio di Dante).

Ma il bello di Treviso oltre ai vari palazzi sono le mura, tutt’ora intatte, risalenti al XVI secolo, è nel pieno centro della città il canale dei Buranelli con l’omonimo ponte e l’isolotto della ”Pescheria” dove si svolge il caratteristico mercato del pesce.

Il Buranelli è il più famoso dei canali che provengono dal fiume Botteniga, è uno dei luoghi più pittoreschi e suggestivi della città, amatissimo dai trevigiani con tantissimi e suggestivi scorci creati dalle case che si sporgono sul canale, praticamente vedute da cartolina.

Nell'acqua, pulita, è facile vedere nuotare anatre con i piccoli. Tra l’altro si possono ammirare diverse ruote di mulini ad acqua alcune delle quali ancora girano perfettamente funzionanti.

Oggi la zona dei Buranelli, oltre a rimanere una delle più belle di Treviso, mantiene anche la caratteristica di centro comunitario e di aggregazione sociale
A sera cena fuori città a base di ottima carne.

Domenica 26 giugno - Treviso - Bassano del Grappa - Treviso

Di primo mattino lasciamo Treviso e dopo un’ora di viaggio e circa 50 Km percorsi arriviamo a Bassano del Grappa. Parcheggiamo alla fine del ponte della Vittoria, lo percorriamo in senso contrario e scendiamo in via Macello. Costeggiamo quindi il fiume Brenta e arriviamo al simbolo della città: il Ponte Vecchio (Ponte degli Alpini). Il ponte è situato nel punto in cui il fiume Brenta si restringe maggiormente. Rifatto più volte a causa della guerra e delle piene del fiume, rispetta ancora l'antico progetto elaborato dal Palladio nel 1569.

Notevole il panorama che si ha dal ponte sia a monte sulla valle del Brenta e il monte Grappa e sia a valle sul ponte della Vittoria. All’inizio del ponte (parte est) da dove noi siamo entrati c’è il piccolo museo degli alpini, mentre alla fine (parte ovest) c’è un’altra istituzione di Bassano: la grapperia Nardini, chiaramente ci siamo fermati per acquistare una buona bottiglia di grappa.

Poi ci siamo avventurati nel girare il centro storico della cittadina che è risultato veramente affascinante. Si va dall’alta via del Tabacco, una bella passeggiata lungo il fiume Brenta, alle due piazze principali di Bassano piazza Garibaldi e piazza Libertà passando prima per il Piazzotto Montevecchio (nel medioevo centro della città). Al centro della piazza c’era un pozzo, motivo per cui spesso viene ancora oggi chiamata "piazza del pozzo".

Subito salendo si trova la Piazza Libertà, un tempo "Piazza dei Signori", che è la vetrina del passeggio domenicale. Al limite ovest della piazza si alzano, su due colonne, una statua con il Leone di San Marco, simbolo della dominazione veneziana, e una statua di san Bassiano, patrono della città, dalla parte opposta fa bella mostra di se la bella loggia del Comune.

Ad est della piazza Libertà si trova piazza Garibaldi.

La consuetudine bassanese chiama questa piazza "piazza della Fontana" o "piazza delle Erbe", perché per secoli vi si è tenuto il mercato degli ortaggi. A nord della piazza sovrastata la Torre Civica mentre a sud si trovano la chiesa di San Francesco e il Museo Civico.

Debbo dire che Bassano del Grappa ci ha favorevolmente impressionato sia dalla bellezza dei paesaggi che dalla bellezza architettonica dei palazzi e delle piazze che dalla pulizia delle strade, tutto veramente molto bello a parte i tantissimi e immancabili turisti.

A pomeriggio inoltrato facciamo ritorno a Treviso e, da non crederci, nonostante i numerosi locali con tavoli all’aperto e la conoscenza da parte di Edoardo della città, abbiamo faticato non poco a trovare un tavolino libero per poterci gustare un aperitivo. Praticamente lo sport cittadino è l’aperitivo in centro a base di prosecco e spritz. Per cena siamo andati alla pizzeria dell’Università dove abbiamo cenato su un terrazzino con vista canale e oltra alla vista anche la pizza era da apprezzare. Dopo cena passeggiata serata lungo i Buranelli e il ponte pedonale fino all’albergo dove abbiamo salutato Edoardo.

Lunedì 27 giugno - Treviso - Redipuglia - Trieste

Lasciamo Treviso direzione est e dopo poco meno di due ore ci fermiamo al Sacrario di Redipuglia, il più grande e maestoso sacrario italiano dedicato ai caduti della Grande Guerra.

Prima cosa visitiamo il Colle di Sant'Elia, un'altura che si trova di fronte al Sacrario, e che fa parte del grande Parco delle Rimembranze.

Visto che la salita al colle non è permessa ai cani, prima io e poi Antonietta  saliamo lungo un viale a gradoni ai cui lati ci sono 35 cippi commemorativi sui quali hanno trovato sistemazione una piccola lapide in pietra che riporta una frase alla memoria e dei cimeli di guerra riferiti ai militari e ai reparti che combatterono in quei luoghi. Alla sommità del colle un piazzale con una colonna romana proveniente da Aquileia che ricorda i caduti di tutte le guerre e alcuni pezzi di artiglieria dell’epoca, molti dei quali rari.

Dopo attraversiamo la strada e, sempre uno alla volta, superato la catena del cacciatorpediniere "Grado", entriamo nel vero e proprio Sacrario. All’inizio si percorre la "Via Eroica", ovvero una strada lastricata in pietra con 38 targhe in bronzo che indicano i nomi delle località carsiche contese durante la Grande Guerra.

Si arriva, quindi, alle maestose tombe dei generali tra le quali spicca quella di Emanuele Filiberto Duca d'Aosta. Alle spalle delle tombe si elevano 22 gradoni che, in ordine alfabetico, custodiscono le spoglie dei 39857 soldati identificati. Ogni loculo è sormontato dalla scritta "Presente". Al termine dei gradoni ci sono due grandi tombe coperte da lastre di bronzo, che custodiscono i resti di oltre 60 mila soldati ignoti.

Lasciamo questo luogo che fa riflettere sulla stupidità delle guerre e proseguiamo verso Trieste dove arriviamo dopo circa 45 minuti. Prima tappa il Castello di Miramare (simbolo di Trieste)  che raggiungiamo dopo aver percorso il lungomare. Isolato fra il mare ed il verde del suo parco con il suo biancore sembra un castello fatato. Il castello venne fatto costruire tra il 1856 ed il 1860 dall'arciduca Massimiliano d'Asburgo per la sua giovane sposa con l’intento di farne la loro dimora.

La visita al castello è piacevole anche per la sua fantastica posizione a ridosso delle scogliere. Purtroppo non abbiamo potuto visitare gli interni per via di Picasso.

Poi in albergo, il Residence Liberty, centralissimo e con alloggio comodissimo e spazioso (3 notti € 270,00). Una volta sistemati subito sul lungomare e poi ci si apre davanti la bellissima Piazza dell'Unità d'Italia: la più grande d'Europa che si trovi di fronte al mare. Questa meraviglia è circondata da imponenti edifici (Palazzo della Luogotenenza austriaca sede della Prefettura, Palazzo Stratti con il famoso Caffè degli Specchi, Palazzo Modello, sede del Municipio, Palazzo Pitteri, il più antico della piazza,  l’albergo in Palazzo Vanoli, e il Palazzo della Regione, tranne che nel quarto lato, rivolto appunto verso il mare da dove invece si snoda il Molo Audace. 

E’ ora di cena (ristorante da Angelina) poi passeggiata notturna sul molo Audace e in piazza dell’Unità con gelato ai piedi della Fontana dei Quattro Continenti. Esperienza magnifica perché di notte il tutto acquista un fascino maggiore.

Martedì 28 giugno - Trieste

Raggiungiamo a piedi piazza Oberdan da dove prendiamo il famoso e altro simbolo di Trieste “Tram di Opicina” che da 110 anni si arrampica su una ripida pendenza fino all’altezza di 348 metri sulle alture del Carso, Per questo motivo il tram, dopo aver percorso la tratta iniziale normalmente, viene agganciato ad alcune motrici che lo spingono (in salita) o lo trattengono (in discesa) seguendo il tratto di funicolare.

Ci sono diversi punti panoramici durante la salita da cui vedere Trieste dall’alto. Noi scendiamo alla fermata dell’Obelisco per godersi lo spettacolo dell’Adriatico visto dall’alto. Poi sempre con il tram raggiungiamo Opicina frazione di Trieste e dopo una rapida visita torniamo, stesso mezzo a Trieste. Tornando Piazza Oberdan incontriamo il Canal Grande. Fu concepito come un canale navigabile che permetteva alle imbarcazioni di arrivare fino al cuore della città. Inizialmente era più lungo, ora si interrompe prima di arrivare alla chiesa di Sant’Antonio

Nuovo ed all’omonima piazza (c’era il mercato e abbiamo acquistato alcuni prodotti tipici). Vicino il canal grande c’è il bel Tempio Serbo Ortodosso di San Spiridione. Proseguendo direzione piazza dell’Unità d’Italia vediamo Piazza Verdi con il teatro lirico, la Galleria Tergesteo e dopo vari caffè e negozi arriviamo alla Piazza della Borsa da dove inizia l’isola pedonale che arriva fino a Piazza dell’Unità.

Poi a zonzo per la città, prima all’isola pedonale (al di là e al di qua di Corso Italia) con sosta per un prosecco e dopo visita ai resti archeologici del Teatro Romano e dell’Arco di Riccardo.

Cena sempre da Angelina e passeggiata serale per digerire, con Picasso stanchissimo e noi pure.

Mercoledì 29 giugno - Trieste - Aquileia - Grado - Trieste

Al Dopo colazione lasciamo Trieste e con l’autostrada arriviamo, dopo poco meno di 1 ora, ad Aquileia definita “La seconda Roma” e che divenne una delle città più grandi e importanti dell’Impero romano. Oggi Aquileia è uno dei siti archeologici più noti del nord d’Italia.

Iniziamo la visita dalla grandiosa Basilica patriarcale di Santa Maria Assunta (patrimonio UNESCO dal 1998) e culla del Cristianesimo in Italia. La Basilica è veramente bella: spiccano i preziosi mosaici che ricoprono l’intero pavimento e decorano la Cripta degli Scavi, che si trova a sinistra dell’ingresso principale. I mosaici, realizzati con minuscole tessere multicolore e nere raffigurano scene bibliche e ritraggono ritratti, animali, natura e scene religiose.

Accanto alla Basilica abbiamo visitato il Battistero, che risale sempre al IV secolo. Di fianco invece si erge il “campanile di Poppone” alto ben 70 metri e da cui si può ammirare un bel panorama. Inoltre, a proposito di “seconda Roma” c’è una colonna con in cima la lupa che allatta Romolo e Remo.

Poi ci siamo recati alla zona archeologica per visitare i resti del Foro Romano, oggi sono visibili una parte del colonnato e dei portici e i pavimenti del tribunale romano, e della piazza.

Lasciamo Aquileia e ci dirigiamo verso Grado percorrendo la strada regionale 352 e ci ritroviamo a percorrere una fettuccia molto particolare, immersa nella laguna con acqua da entrambe le parti (sembra di essere a Key West), molto suggestiva e sicuramente da vedere. Dopo circa 15 minuti arriviamo a in questa città-isola, con i suoi numerosi canali che la attraversano. Passeggiamo per il centro storico ricco di monumenti e il suo bel lungomare.

In tardo pomeriggio rientriamo a Trieste e visto che avevamo la macchina ne abbiamo approfittato per andare a visitare un altro simbolo della città: la cattedrale di San Giusto, situata sull'omonimo colle che domina la città (bella la veduta).

Molto bella al suo interno con mosaici bizantini ed altre opere interessanti. Tutta l'area di San Giusto è particolare perché c'è il Castello e il Parco della Rimembranza.

A sera, dopo cena, solita passeggiata e bella passeggiata per l’isola pedonale.

Giovedì 30 giugno - Trieste - Palmanova - Ferrara

Lasciamo Trieste di buon’ora e iniziamo il viaggio di ritorno, Dopo circa un’ora usciamo dall’autostrada per visitare Palmanova: la città stellata (per la sua pianta poligonale a stella con 9 punte).

Entriamo in città da una della porte Aquileia (una delle tre porte realizzate da Scamozzi, Cividale, Udine e Aquileia), parcheggiamo e raggiungiamo a piedi la piazza principale della città: Piazza Grande esagonale e molto ampia. nel suo centro si innalza un basamento in pietra dove si trova lo stendardo chiamato Mario dai Palmarini e soprannominato semplicemente Mario dagli abitanti della città.

Su questa piazza esagonale si affacciano tutti gli edifici più importanti di Palmanova tra cui spicca Il Duomo (1615-1636). Ci mangiamo un bel gelato e dopo, in macchina, facciamo un giro esterno alla città per vedere le altre porte d’ingresso.

Riprendiamo l’autostrada per proseguire il viaggio, ma vediamo nel tragitto un outlet. Ci fermiamo e ne approfittiamo per fare alcuni acquisti.

Ripartiamo e dopo poco più di 2 ore arriviamo a Ferrara ultima tappa della vacanza. Ci sistemiamo all’Hotel Touring a soli 50 metri dal Castello Estense (2 notti € 161,00).

Iniziamo la visita della città proprio dal Castello Estense, il maestoso simbolo di Ferrara con le sue quattro torri circondate dal fossato, i rossi mattoni di cotto, le eleganti balaustre bianche.

Poi ci incamminiamo lungo il Corso Ercole d’Este che secondo l’UNESCO è una delle più belle vie del mondo (per me è esagerato) fino a raggiungere il “Quadrivio degli Angeli” dove tra gli altri palazzi rinascimentali spicca il famoso Palazzo dei Diamanti così denominato grazie alle piccole piramidine a forma di diamante degli oltre 8.500 blocchi di marmo che compongono le sue facciate: bello, delusi però dal suo chiostro tenuto in non perfette condizioni.

Proseguiamo fino a raggiungere Piazza Ariostea (anticamente chiamata Piazza Nuova, prende il nome da Ludovico Ariosto la cui statua è posta sulla colonna centrale. Ha la forma ovale, il piano ribassato ed è famosa anche perché la piazza del Palio).

Il caldo e niente di interessante intorno a noi fa si che la delusione inizia a prenderci, quanto all’improvviso passando sotto un arco ci troviamo di fronte qualcosa di incantevole: la piazza della Cattedrale delimitata dal fronte della Cattedrale, dal Palazzo della Ragione con la Torre Aleotti, dalla Torre della Vittoria e dal Palazzo Municipale.

Subito a sinistra invece si apre la meravigliosa Piazza Trento e Trieste con suo caratteristico porticato (situata a fianco della Cattedrale è stata definita il cuore pulsante della città). Ci sediamo e ordiniamo una birra per rinfrescarci e goderci la bellezza della piazza e il via vai dei ferraresi. E qui ci rendiamo conto perché Ferrara è chiamata anche la “città italiana delle biciclette”, ne girano tantissime.

Continuiamo la visita con la Torre dei Ribelli, la Torre dell’Orologio e la Piazza del Municipio dominata dal grandioso scalone d’onore. Poi sulla strada verso il Castello la piccola Piazza con la Loggia dei Camerini ed al centro il monumento a fra’ Girolamo Savonarola.
Per cena proviamo, vicino il castello, l’Osteria del Postiglione: non proprio economico ma veramente buoni piatti (eccellente la pasta fatta in casa).

Venerdì 1 luglio - Ferrara - Comacchio - Ferrara

Decidiamo di visitare Comacchio chiamata anche la “piccola Venezia”, famosa per le sue valli popolate di anguille. Dopo circa 50 Km arriviamo a destinazione in mattinata.

Comacchio sorge sulla terraferma lagunare della parte estrema del Parco del Delta del Po (dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO) ed è separata dal mare Adriatico da vaste dune sabbiose. Le sue paludi sono ricche e pescose.

Avendo Picasso con noi, abbiamo rinunciato alla visita con la barca sia della cittadina che della palude, quindi partendo dalla torre campanaria del Duomo e dopo  aver fatto colazione su una barca ormeggiata su un canale (caratteristico), ci siamo incamminati ti tra i canali di questa bella cittadina lagunare.

Il vero emblema di Comacchio è il Ponte Pallotta dal nome del cardinale che nei primi decenni del Seicento ne ordinò la costruzione, conosciuto anche con il nome di Trepponti dalla sua forma, praticamente un ponte diviso in tre parti. Le torrette di guardia, aggiunte successivamente, testimoniano inoltre l'uso militare che veniva fatto del ponte, praticamente era la porta fortificata della città.

Sotto di esso  si dipartono i canali che attraversano e circondano la città; il Sant’Agostino, quello di Borgo, il canale di San Pietro e della Salara. Tra i tanti altri ponti spiccano  il Ponte di San Pietro e il Ponte degli Sbirri.

Altri siti di interesse sono  l’Antica Pescheria con la pittoresca piazzetta, l’Antico Ospedale degli Infermi, l’ottocentesco Palazzo Bellini, Santuario di Santa Maria in Aula Regia, l'antica Cattedrale di San Cassiano, il Palazzo Vescovile, la Loggia del Grano, la  torre dell’orologio e assolutamente da non perdere il Loggiato dei Cappuccini, il più lungo d’Italia.

Lasciato Comacchio abbiamo visitato la vicina (20 Km circa) abbazia di Pomposa uno dei più importanti complessi religiosi d'Italia, circondato da un bellissimo parco, perfettamente conservato e icona per eccellenza di arte Romanica.

Il complesso è articolato in tre nuclei essenziali: la chiesa, preceduta da un elegante atrio e con accanto il maestoso campanile, il monastero ed il palazzo della Ragione.

Pagato il biglietto (€ 3,00) iniziamo la visita all’interno del complesso iniziando dal Palazzo della Regione proseguendo girando in tondo al cortile con il Refettorio, con tre affreschi ben conservati che rappresentano, da sinistra, l’Ultima Cena, Cristo in trono con la Vergine, San Giovanni Battista e i Santi Benedetto e Guido, e a destra il Miracolo di San Guido. Poi il Museo pomposiano (con diversi reperti) e la Sala Capitolare affrescata nel XIV secolo con una Crocifissione, i ritratti di San Benedetto e di San Guido.

Finiamo con la strepitosa chiesa di Santa Maria, preceduta da un portico riccamente decorato l'interno della chiesa è a tre navate con stupendi affreschi trecenteschi. Di grandissimo pregio è il pavimento ricoperto da mosaici.

Da dire, infine, che siamo stati piacevolmente colpiti dal fatto che siano state tenute a sufficientemente distanti le attività commerciali a differenza di molti altri siti.

Terminata la visita torniamo a Ferrara e dopo un rilassante aperitivo in piazza, di nuovo cena al Postiglione… ancora un’ottima cena.

Sabato 2 luglio - Ferrara - Roma

Si parte in prima mattina e si arriva a Roma in pomeriggio. Fine della vacanza.

 

 

 
 
 

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